Legnano, 20 aprile 2021
LA REGIONE BLOCCA I VACCINI NELLE RSA. MA PERCHÉ?
Nella mattinata odierna abbiamo ricevuto da ATS Città Metropolitana la circolare regionale per la “riorganizzazione dei centri vaccinali”.
La circolare, a firma del nuovo direttore Welfare di Regione Lombardia, Giovanni Pavesi, prevede che dal prossimo 23 aprile i centri vaccinali con scarsa attività di somministrazione “non siano più riforniti”.
Fra questi centri è stata ricompresa la RSA Sant’Erasmo che, dall’inizio della campagna vaccinale ad oggi, ha già somministrato circa 527 dosi di vaccino a beneficio di ospiti, operatori, personale esterno dei servizi continuativi, volontari. In questi giorni la Fondazione stava avviando la campagna vaccinale sugli utenti della RSA aperta.
“Il tutto a costo zero per il sistema sanitario regionale, cioè senza caricare né i costi di somministrazione (operatori e materiale sanitario), né le spese per l’approvvigionamento dei vaccini (che siamo sempre dovuti andare a ritirare nell’hub a nostro carico). Non solo: ci siamo già anche resi disponibili ad estendere il nostro campo d’azione al resto della cittadinanza” dichiara il Direttore Generale, Livio Frigoli.
Invece sembra che Regione Lombardia abbia altri piani.
Nel frattempo, come il Sant’Erasmo ci sono altre decine, forse centinaia di strutture che, a partire dal 23 aprile, non potranno più gestire la campagna vaccinale.
E questo comporterà non poche complicazioni. Innanzitutto, per le stesse RSA e i loro ospiti, che in ingresso, dovranno gioco forza essere dirottati a chissà quale grande centro vaccinale, dove potrebbero pure andare incontro a rischi infettivi e al rientro, mettere a repentaglio l’intera comunità della RSA, anche nonostante il debito isolamento di dieci giorni.
Non mancheranno poi i disagi per il territorio, già oggi mortificato da uno smistamento dei vaccinandi talvolta rallentato anche dal dover raggiungere centri vaccinali lontani.
Il Presidente della Fondazione, Domenico Godano, ha commentato: “Mi auguro che prevalga il buonsenso. Troppo spesso le Autorità hanno sottovalutato il ruolo e l’importanza delle RSA. Confido che la Regione riesca ad inquadrare la funzione e l’utilità che le RSA possono garantire al sistema sanitario e ai cittadini lombardi. Spero solo che avvenga al più presto, per il bene di tutti”.