Un’occasione di confronto necessaria tra le realtà che operano nel settore per affrontare un tema che è oggi - e sarà sempre più - al centro dell’attenzione: il convegno "Curare a casa. Il ruolo del terzo settore nella gestione dei servizi socio-sanitari domiciliari", organizzato nella giornata del 17 gennaio da Fondazione Sant'Erasmo con il patrocinio di Uneba Lombardia nella sala convegni del neonato "Spazio 27/B" di via Girardi, ha raggiunto il risultato che si proponeva e cioè chiamare i principali attori a riflettere sul ruolo del Terzo settore nella gestione dei servizi socio-sanitari domiciliari per provare a condividere un percorso comune.
“Un evento che ha segnato una positiva presa di consapevolezza del ruolo del terzo settore nei servizi di cure domiciliari - ha riassunto così la giornata il presidente della Fondazione Sant’Erasmo, Alberto Fedeli -: non mere erogazioni di prestazioni ma appunto "cure", attente ai diversi bisogni dell'anziano, anche relazionali per superare le condizioni di solitudine, promuovendo più servizi e interventi in rete e a filiera, per accompagnare l'anziano nell'evoluzione delle proprie condizioni di salute.
Chiara è anche emersa la richiesta di una programmazione regionale coerente e con risorse sufficienti per sostenere le cure domiciliari, anche dopo la cessazione delle risorse del PNRR.
“Siamo particolarmente soddisfatti dei risultati del convegno di oggi – ha aggiunto il direttore di Fondazione Sant’Erasmo, Livio Frigoli -. Si è trattato un’occasione di confronto utile e partecipata, servita per evidenziare la grande tematica dell'assistenza a domicilio, un percorso obbligato sul quale concentrare l’attenzione in futuro. Allo stesso tempo va detto che l’incontro di oggi è servito anche per mettere in evidenza che in questo momento le risorse sono certe con il PNRR, ma che non lo saranno quando il PNNR si sarà esaurito. Quindi l'auspicio è che convegni come questo possano permettere alle istituzioni, soprattutto alla Regione, di comprendere che è necessario dare continuità agli interventi e alle iniziative. L'altro aspetto positivo è che la partecipazione ha confermato che, anche grazie alla Fondazione Sant'Erasmo e al nostro lavoro, c'è una grossa rete attiva nel settore dell'assistenza, della cura, della presa in carico dei pazienti, anziani e non, e che è solo attraverso la rete, il dialogo anche con l'istituzione, il distretto, che si può lavorare per garantire una un'assistenza di qualità”.
Nella prima parte del convegno, dopo i saluti introduttivi affidati a, Lorenzo Radice, sindaco di Legnano, Alberto Fedeli, presidente Fondazione Sant’Erasmo Ets, e Giovanni Guizzetti, direttore Socio
Sanitario dell’ASST Ovest Milanese, si alternati sul palco degli oratori, Anna Pavan, vice sindaco Comune di Legnano e assessore Benessere e sicurezza sociale, Livio Frigoli, direttore di Fondazione Sant’Erasmo Ets e Alessandra Colombo, direttore SC Distretto Legnanese e FF SC Cure Primarie ASST Ovest Milanese. Dopo il break di metà mattinata – organizzato grazie a un’altra delle realtà che ruotano intorno alla Fondazione Sant’Erasmo, il Terzo Tempo Bistrò - a catalizzare l’attenzione è stata invece la tavola rotonda coordinata dal presidente di Fondazione Sant’Erasmo, Alberto Fedeli, nella quale si sono confrontati Carlo Borghetti, consigliere regionale e capogruppo Pd in Commissione Sanità, Luca Degani, presidente Uneba Lombardia, Giulio Gallera, consigliere regionale e presidente Commissione Speciale PNRR e Stefania Pozzati, direttore Sociale presso Fondazione Sacra Famiglia.
Il convegno è stato utilizzato anche per fornire i primi dati relativi a “La Cura condivisa”, il progetto sperimentale attivato dalla Fondazione a partire dal mese di ottobre del 2023. Come noto si tratta del progetto presentato dal partenariato che ha Fondazione Sant’Erasmo come capofila e che Regione Lombardia ha premiato con un finanziamento nel contesto dei fondi dedicati al Terzo Settore per il triennio 2023-2025. Il partenariato è composto da Fondazione Sant’Erasmo Ets, ente capofila, Auser Ticino Olona, Uildm Legnano e Associazione “Amici Del Sant’Erasmo”: i 26 anziani individuati come utenti del progetto hanno in comune la situazione di “povertà”, intesa non solo come carenza di risorse economiche e finanziarie per far fronte alle esigenze materiali e alimentari quotidiane, ma anche e soprattutto come assenza di relazioni sociali, lontananza o mancanza di famigliari, oppure presenza non continuativa del caregiver.
Nei primi tredici mesi di attività sono stati garantiti: oltre 230 ore di assistenza/compagnia telefonica; 12 eventi di socializzazione, ludico-ricreativa; oltre 250 interventi di assistenza e monitoraggio medico-infermieristico; Screening e monitoraggio a distanza delle condizioni di salute; circa 60 ore di servizi di consegna esami e farmaci a domicilio; trasporti e accompagnamenti (oltre 100 ore); la fornitura materiale di beni alimentari (anche grazie ad ulteriori partnership del volontariato locale); servizi di accompagnamento alla spesa; 5 prese in carico di assistenza legale-amministrativa; 5 interventi di pulizia straordinaria dell’ambiente domestico.