Alto circa 30 metri, con una circonferenza di quasi cinque metri e un enorme chioma è uno dei simboli del Sant’Erasmo e ora la Fondazione si sta muovendo per dargli una dimensione… “monumentale”: è l’enorme platano che si affaccia su corso Sempione, tra l’edificio del Sant’Erasmo e la chiesa, ed è stato il muto testimone di oltre un secolo di vita della nostra istituzione, compreso il passaggio tra la demolizione del vecchio Sant’Erasmo e l’edificazione del nuovo nel 1927.
Già nelle fotografie storiche che riferiscono di quel passaggio fondamentale nella storia del Sant’Erasmo, il platano fa bella mostra di sé: adesso è arrivato il momento di riconoscere al nostro platano tutto il valore di simbolo che merita e per questo motivo abbiamo iniziato la procedura che potrà condurre a includere il platano nell’elenco nazionale degli alberi monumentali.
Tra i requisiti che vengono richiesti per poter entrare in questo gruppo di testimoni della nostra storia ci sono le dimensioni (per i platani viene richiesta una circonferenza di almeno 4,5 metri misurata a un altezza di 1,3 metri dal terreno, mentre il nostro sfiora orami i cinque metri) così come il significato culturale e storico dell’albero in questione: significato che, nel nostro caso, è legato a doppio filo alla storia del Sant’Erasmo.
Solo pochi giorni fa è stata anche la relazione sul patrimonio arboreo cittadino fatta stilare da Amga a mettere in primo piano proprio il "nostro" platano: riprendendo l'elenco degli alberi monumentali già presenti in città, infatti, la relazione indica proprio il platano della Fondazione Sant'Erasmo tra gli alberi che, in futuro, sono destinati a entrare in questo elenco. I primi passi sono già stati compiuti.