REPORT SETTIMANALE del 15 aprile 2020

REPORT SETTIMANALE

15 aprile 2020

 

Son passati quasi due mesi dall’inizio della “emergenza Covid”. Come tante altre RSA stiamo vivendo momenti molto difficili legati sia al numero di decessi, sia al costante aumento del personale in malattia.

Nelle passate settimane abbiamo pubblicamente e ripetutamente richiesto di effettuare “tamponi” sia sugli ospiti che sul personale. La disponibilità di conoscenze puntuali sulle condizioni di chi vive in RSA costituisce infatti un presupposto ineludibile per garantire una corretta ed efficace pianificazione del processo di cura e per contenere il rischio di diffusione del contagio.

Venerdì scorso siamo riusciti ad ottenere dall’ATS n. 40 tamponi che abbiamo subito somministrato ai nostri ospiti. Siamo stati costretti a decidere i primi 40 nomi, nella speranza che gli altri test possano essere comunque effettuati in poco tempo. Al riguardo abbiamo già definito, d’intesa con ATS, un accordo con il laboratorio che potrà elaborare i risultati dei test. Il problema resta la carenza dei kit/tamponi. Stiamo contattando diversi fornitori privati che però, almeno sino ad oggi, garantiscono disponibilità solo verso fine aprile/inizio maggio.

I risultati dei primi 40 tamponi hanno evidenziato 24 ospiti negativi e 16 positivi. Grazie a questa informazione abbiamo immediatamente – e finalmente – provveduto ad istituire la prima zona “bianca”: così è stata denominata la zona in cui abbiamo trasferito gli ospiti negativi.

Nell’altra zona sono quindi presenti: i 16 ospiti “positivi”; quelli che pur non avendo fatto il tampone manifestano sintomi preoccupanti e quelli che pur non manifestando sintomi non hanno ancor avuto la possibilità di sottoporsi al tampone.

Resta invece aperta la questione degli operatori che, stando alle regole dell’ATS vengono sottoposti al test solo se “malati”. Siamo dunque al paradosso che i dipendenti malati stanno a casa in attesa del tampone mentre gli altri sono al lavoro senza sapere se sono positivi o negativi (ricordiamo che il virus è spesso asintomatico). Il rischio che corriamo oggi è dunque quello di destinare alla zona “bianca” operatori che essendo asintomatici, non rilevano la positività e possono contagiare ospiti negativi. Si tratta di un rischio che può essere risolto con quanto chiediamo da settimane: effettuare subito il test del tampone a tutti ,  soprattutto agli operatori in servizio.  

Non avendo però alcuna certezza sulla effettiva possibilità di realizzare in breve tempo questo obiettivo, possiamo sopperire solo con un continuo e corretto utilizzo dei dispositivi di protezione, che ci hanno permesso di contenere ma non azzerare il rischio: la Fondazione  ha acquisito fin dall’inizio della pandemia le mascherine FFP3 e ha progressivamente messo a disposizione di tutti gli operatori anche gli altri indispensabili dispositivi: mascherine chirurgiche, tute idrorepellenti, copricapo, calzai, occhiali protettivi, guanti.

In conclusione riportiamo i numeri della pandemia

  • Decessi Covid Positivi. N. 2
  • Decessi con evidenti sintomi Covid (senza tampone): n. 11
  • Decessi con varie patologie e con deboli sintomi Covid (senza tampone): n. 7
  • Decessi per altre cause: n. 11

Gli operatori in malattia sono attualmente 37. Le nuove assunzioni sono state 23. I servizi procedono quindi con 14 unità in meno rispetto all’organico pre-Covid.

Sempre per quanto riguarda gli operatori sono stati eseguiti n. 19 tamponi, alcuni in ospedale, altri nei laboratori ATS: 11 sono risultati positivi e 8 negativi

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